Tech transfer, 34 milioni per cofinanziare gli hub scelti dalla Commissione Ue
L’Italia si prepara ad attivare i fondi che serviranno a cofinanziare i poli per il trasferimento tecnologico che si aggiudicheranno la call della Commissione Europea. Si tratta, nello specifico, di 33,6 milioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che rientrano in un più ampio programma, da 350 milioni, per la riorganizzazione dell’intero settore del tech transfer.
Poli di innovazione digitale
Gli Edih (European digital innovation hub) sono pensati come sportelli unici diffusi sull’intero territorio europeo, per offrire servizi alle imprese, in particolare alle Pmi, per l’accesso a tecnologie innovative e a competenze digitali avanzate.
L’Italia ha candidato alla call una lista di 42 poli e finanzierà in prima battuta quelli che risulteranno vincenti. Un’ulteriore quota potrà essere assegnata ai progetti che avranno superato la fase di selezione da parte della Commissione Ue, ottenendo un bollino di eccellenza, ma che non potranno essere finanziati per esaurimento dei fondi.
Gli Edih dovranno fornire a imprese e amministrazioni pubbliche servizi relativi a test e sperimentazione (“test before invest”); formazione e sviluppo delle competenze digitali, sostegno all’accesso ai finanziamenti; networking e accesso all’ecosistema dell’innovazione.
I benefici saranno concessi sotto forma di contributi diretti alla spesa in relazione ai costi effettivamente sostenuti nell’erogazione dei servizi. Il 40% delle risorse sarà riservato all’erogazione di servizi alle imprese attive nelle regioni del Mezzogiorno e i progetti dovranno rispettare la clausola europea Dnsh (do no significant harm, non arrecare danni all’ambiente).
Procedimento e tempi
Una Cabina di regia con funzione di indirizzo sui vari interventi sarà allestita presso il Ministero dello Sviluppo Economico (Mise). Per ogni progetto preso in considerazione dalla Ue saranno siglate due convenzioni, la prima stipulata tra il polo e la Commissione europea, che finanzierà il 50% delle spese ammissibili, e la seconda con il Mise, che finanzierà il restante 50%. I progetti dovranno avere una durata massima di 36 mesi dalla data indicata nella convenzione e, in ogni caso, nel rispetto della tempistica indicata dal Pnrr, la conclusione dovrà avvenire entro il 31 ottobre 2025.