T.net e le nuove logiche della smart mobility
Un innovativo sistema di sensori che lavora senza Gps. Le logiche della smart mobility si trasformano – con un nuovo occhio alla tutela della privacy – di pari passo con la sperimentazione portata avanti dall’italiana T.net.
Dal GPS ai sitemi IoT
La pmi milanese, che fa dell’innovazione specializzata in sensoristica IoT e della trasformazione digitale il proprio obiettivo, sta sviluppando un innovativo sistema di mobilità e sicurezza stradale che ruota intorno ai sistemi IoT che gestiscono i servizi alla mobilità delle grandi metropoli e alle potenziali applicazioni in fatto di guida autonoma.
Questione di Privacy
Il lavoro di T.net, i cui risultati sono stati pubblicati dalla rivista tecnico scientifica dell’Institute of Electrical and Electronic Engineers americano, prende il via dalle criticità sollevate – soprattutto all’estero – in merito alla questione della privacy nella gestione dei flussi di informazioni derivanti dai sistemi Gps inseriti negli smartphone o nelle automobili. Un tema, questo, al centro del dibattito su quelli che potranno essere gli standard delle smart city del futuro.
Una soluzione, secondo la pmi milanese, potrebbe arrivare dall’utilizzo di un sistema di sensori e telecamere capaci di produrre, con estrema precisione, l’informazione che “una vettura generica era nel posto X e all’ora Y”, senza specificare a chi appartenesse quella stessa vettura e chi vi fosse a bordo (dati invece reperibili tramite rilevazione del GPS). Dialogando con i computer dei centri operativi in regime di IoT, attraverso un metodo di comunicazione cifrata, questo sistema permetterebbe anche, secondo gli sviluppatori, di risparmiare sui costi di gestione.
Antenne, telecamere e sensori
Perché il nuovo sistema possa funzionare, specificano dalla pmi, c’è bisogno di una rete di antenne, telecamere e sensori che sfrutti la tecnologia LoRa (il protocollo che utilizza lo spettro radio della banda ISM) per far comunicare su una vasta area i sensori e i gateway, cioè i device collegati alla rete, il centro operativo del controllo del traffico e le vetture stesse.
Anche senza il GPS ad individuare persone e cose, in realtà resterebbe ferma la possibilità di una localizzazione precisa delle stesse; le informazioni processate sui dati raccolti, permetterebbero molteplici applicazioni, a partire dalla gestione delle cosiddette Smart Road.
Ad esempio, in caso di tamponamento, il sistema attiverebbe immediatamente la ricerca e di strade alternative e la segnalazione ai gestori del traffico e anche direttamente a chi guida, attraverso app dedicata o computer di bordo. Allo stesso modo, sarebbe possibile gestire gli accessi ai centri storici delle città o anche ai parcheggi.
Da Taormina a Helsinki
La sperimentazione del nuovo sistema è già partita a Taormina, dove numerosi sensori e telecamere sono stati installati ex novo nel centro storico della città e messi in rete. La seconda città ad avvalersi dei servizi di T.net sarà Helsinki: la capitale della Finlandia sfrutterà la rete LoRa e le telecamere già presenti, acquistando, dunque, solo le soluzioni software e gli algoritmi necessari alla previsione del traffico all’interno di un’area di 4 kmq scelta per il test.
Barbara Tangari