Progetto SICED, l’AI al servizio della diagnostica
System Innovation for Cancer Early Diagnosis: SICED. E’ il progetto portato avanti nella Regione Campania, che prevede lo sviluppo di metodiche diagnostiche attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
Grazie alla ricerca condotta nei Dipartimenti di Informatica e di Medicina dell’Università degli Studi di Salerno (UNISA) – coadiuvati da un team di specialisti di due aziende campane – è stata realizzata una piattaforma web per la diagnosi precoce delle patologie oncologiche.
La piattaforma, a disposizione del mondo sanitario, della ricerca e degli stakeholders, raccoglie informazioni, suggerisce valutazioni sulla base dei dati acquisiti secondo i canoni del “Machine Learning” e confronta immagini diagnostiche grazie ad algoritmi appositamente sviluppati.
Il Progetto SICED è stato co-finanziato dal POR CAMPANIA FESR 2014-2020. I Dipartimenti di Informatica e Medicina dell’Università degli Studi di Salerno, la Bollino IT S.p.A. e la capofila Nabacom S.r.l. hanno sviluppato e testato algoritmi di intelligenza artificiale basati su dati ottenuti da dataset genetici di pazienti con tumore al pancreas.
“La piattaforma – spiegano i ricercatori – consentirà l’inserimento dei dati clinico/diagnostici dei pazienti ottenuti da varie fonti e, man mano che la conoscenza, in termini di dati/osservazioni potenzialmente analizzabili aumenta, sarà possibile riaddestrare il modello individuando formule/relazioni via via più precise e discriminanti”.
Impiegando tecniche diagnostiche innovative e tecnologie abilitanti 4.0, il progetto SICED si pone come uno spazio per condividere e scambiare informazioni, scoperte e interpretazioni terapeutiche, ben supportato da tecnologie e strumenti per l’analisi predittiva, nel pieno rispetto – assicurano gli sviluppatori – dei più moderni standard di sicurezza e privacy.
La piattaforma in ogni caso non sostituisce l’operatore umano, ma rappresenta uno strumento capace di coadiuvare le realtà medico-sanitarie.
“Le nuove sfide organizzative e tecnologiche – sottolineano i ricercatori – devono orientarsi ad una maggiore comprensione delle esigenze dei pazienti, alla qualità dei trattamenti, a educare e incoraggiare l’adozione di stili di vita più salubri individuando fattori di rischio ambientali e/o familiari, e, non per ultimo, devono poter assicurare una migliore cooperazione tra pazienti, professionisti, aziende e investitori nell’HealthCare. I dati ottenuti dall’iniziativa SICED – concludono – elaborati e resi fruibili attraverso soluzioni 4.0, contribuiranno a migliorare l’efficacia dei percorsi clinico-assistenziali di sorveglianza nella popolazione a rischio e a innovare l’attuale panorama di riferimento”.