Barriques Museum, il museo in cantina
Vino e arte, insieme per un percorso multisensoriale alla riscoperta della migliore cultura del Mediterraneo. Artisti di fama internazionale, docenti e studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera sono stati coinvolti nel progetto del Barriques Museum, concepito dal titolare della cattedra di pittura, Stefano Pizzi, volto a coniugare la cultura enologica e quella artistico-visiva.
Un museo permanente di arte contemporanea
All’interno di una cantina di affinamento in legno, dove il vino riposa per anni, si può passeggiare tra le botti, accese dai colori di tante piccole opere d’arte. Accade a Gibellina, in provincia di Trapani, nel cuore della valle del Belice. Qui, Tenute Orestiadi ha organizzato il primo museo di arte contemporanea permanente all’interno della barricaia.
Dal Barriques Museum alle Residenze d’Artista
Nato nel 2015, il Barriques Museum è stato affiancato l’anno seguente dal progetto “Artisti in Tenute”, che ha visto la creazione di una serie di residenze d’artista, con lo scopo di promuovere il patrimonio artistico e culturale del Mediterraneo.
“Coniugare arte e vino non è semplice – dice Rosario Di Maria, amministratore di Tenute Orestiadi – ma è uno dei nostri tratti identitari: sebbene il nostro focus sia la produzione di vini di alta qualità, siamo in un territorio che vive l’arte, un patrimonio che continuiamo a tutelare e a salvaguardare”.
Wine Pictures Gallery
La collaborazione tra Fondazione Orestiadi, Accademia di Brera e Tenute Orestiadi, ha dato vita ad un percorso sensoriale che conduce il visitatore alla scoperta dell’arte, del vino e della cultura mediterranea, in un cammino che coinvolge tutti e cinque i sensi e che passa attraverso la pinacoteca del Wine Pictures Gallery e lo spazio espositivo del Barriques Museum.
La barricaia diventa allora un luogo magico di passaggio, in cui vino e arte si fondono, anche a livello sensoriale. Lì, dove decantano i sapori e dove l’arte trova la sua espressione, nasce qualcosa di diverso, capace di condurre il visitatore in un territorio di mezzo, dove le forze positive del vino divengono nuova esperienza per il gusto, il tatto, l’olfatto, la vista e l’udito, attraverso l’astrazione dalla quotidianità, la conoscenza e la consapevolezza dell’universo celato dietro al calice di vino o all’opera d’arte.