Foodu, cosa vendere lo decidono i consumatori!
“Abbiamo concepito questo progetto durante il primo lockdown partendo dalla constatazione che spesso i prodotti presenti sugli scaffali della Gdo sono selezionati sulla base di scelte commerciali e, quindi, non sempre tengono conto a sufficienza della qualità e del gusto, ossia delle esigenze dei consumatori”. Spiega così Antonella Fasano, Ceo e cofondatrice dell’azienda insieme a Paolo Pannarale, l’idea base di Foodu, startup pugliese che si propone come il primo e-commerce partecipativo del mondo agroalimentare italiano.
La parola ai consumatori
Sulla piattaforma di Foodu sono gli stessi clienti a decidere cosa debba essere posto sugli scaffali virtuali: la community degli shopper propone e decide cosa possa essere venduto. Solo i prodotti che superano l’esame qualità fatto da esperti indipendenti e la prova gusto affidata a un gruppo di consumatori (i cosidetti “approver”) che testano gli articoli in anteprima, acquistandoli a prezzi scontati, entrano nell’assortimento di Foodu.
In un anno la startup di Palo del Colle è riuscita a coinvolgere oltre un migliaio di persone realizzando circa 22mila consumer test. “Le persone partecipano sia perché imparano a riconoscere la qualità dei nuovi prodotti – dice Fasano – sia perché trovano recensioni utili nella selezione del nostro paniere, che al momento conta circa 500 prodotti. Ma l’obiettivo è di portarli nell’arco di 12 mesi a quota 1.500, che è la base minima per offrire una spesa completa”.
La campagna di crowdfunding
Foodu ha lanciato una campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd. L’azienda punta, attraverso la raccolta fondi, ad espandere la presenza nel mercato della spesa online, ad attirare nuovi soci e ad accompagnare i produttori coinvolti in un processo di trasformazione “consumer centric”.
“Foodu è il primo e-commerce alimentare partecipativo in Italia – sottolineano dalla startup – Foodu ha ribaltato il processo di assortimento: non è l’ufficio acquisti a decidere cosa mettere sugli scaffali, ma i consumatori stessi. Sono questi ultimi infatti a proporre i prodotti da aggiungere al catalogo. Ogni prodotto però, prima di essere messo in vendita, viene validato dai nutrizionisti della community e da alcuni clienti speciali chiamati Approver, che ne valutano il gusto. Gli Approver acquistano gli articoli in anteprima a prezzi scontati, in cambio di una valutazione mediante test comparativi. Infatti li confrontano con i prodotti analoghi che utilizzano abitualmente, rendendo così il test più efficace per trovare prodotti realmente più buoni.
Foodu coinvolge tutta la filiera. I consumatori della community infatti si mettono a disposizione dei produttori e li aiutano a migliorare i loro prodotti, attraverso un innovativo servizio B2B di Product Testing. Il servizio B2B consente di monetizzare da subito la community, mentre il mercato B2C garantisce una enorme scalabilità. L’e-commerce è infatti solo un punto di partenza di un modello che intendiamo portare anche nei canali fisici. Foodu non si rivolge a una nicchia, vuole rendere l’alimentazione sana un beneficio di tutti”.