Melodie Cellulari: dal Cnr la musica che guida la rigenerazione
“Siamo ben di più di una macchina perfetta. Cerchiamo allora di usarci al meglio che possiamo”. Così Carlo Ventura, docente di Biologia molecolare dell’Alma Mater di Bologna e direttore del Laboratorio Nazionale di Biologia Molecolare e Bioingegneria delle Cellule Staminali dell’Istituto Nazionale di Biostrutture e Biosistemi, concludeva nel 2019 il suo intervento al TedxTorino.
Ventura parlava, in quell’occasione, degli studi condotti presso il Cnr sulle nostre cellule e sulla loro capacità di produrre e “sentire” segnali meccanici – sonori, elettrici e luminosi – come una sorta di “codice capace di cambiare il loro destino”. Quegli studi hanno dimostrato che è possibile stimolare il nostro potenziale di auto-guarigione, attraverso la luce e attraverso il suono.
“Suono, colore e movimento sono da sempre gli strumenti della nostra espressione artistica – sottolinea anche oggi Ventura – L’Arte può parlare alle dinamiche più profonde della nostra biologia”.
Stando agli studi sperimentali condotti al Cnr sulla rigenerazione dei tessuti che passa dalla stimolazione sonora, sarebbe in effetti possibile riprogrammare le cellule – anche quelle staminali – attraverso vibrazioni, musicali ma non solo.
“Per molto tempo la scienza ha ritenuto che le funzionalità e il comportamento delle cellule e quindi le terapie fossero governabili attraverso strumentazioni chimiche – dice Ventura – La nostra ricerca ha invece dimostrato che la loro evoluzione è influenzata da energia fisica”.
Lo scienziato, che è anche membro della American Society of Biochemistry and Molecular Biology (ASBMB) e della Cell Transplant Society, ha portato a Bologna una dimostrazione, nel corso di uno speciale concerto con Milford Graves, celebre batterista jazz newyorkese venuto a mancare recentemente e l’attore Alessandro Bergonzoni. “Con un sistema di Hyperspectral Imaging – racconta Ventura – è stato possibile cogliere e rendere visibili le vibrazioni emesse dalle cellule staminali umane in risposta alle vibrazioni sonore, come il ritmo della percussione, del canto e altri strumenti musicali. È stato inoltre possibile seguire anche lo spettro delle vibrazioni emesse dall’artista e analizzare in questo modo lo spettro vibrazionale degli spettatori”.
Le cellule, insomma, durante il concerto, così come negli altri esperimenti, hanno reagito e risposto alla musica, ai colori e alle parole.
“Il discorso che riguarda le cellule in genere riguarda anche le cellule staminali – conclude lo scienziato – Se queste cellule vengono messe in condizione di operare al meglio, sapranno aumentare la nostra capacità di autoriparazione”.