Green Economy

AirBubble, più salti più l’aria si purifica

Una serra urbana che purifica l’aria dagli agenti inquinanti. Inaugurato dagli architetti Claudia Pasquero e Marco Poletto, fondatori di ecoLogicStudio, ha aperto a Varsavia AirBubble, il primo parco giochi biotecnologico che purifica l’aria dalle particelle inquinanti grazie all’integrazione di 52 fotobioreattori con al loro interno coltivazioni di microalghe.

Microalghe contro l’inquinamento

“L’AirBubble si avvale della tecnologia PhotoSynthetica. Si tratta di un sistema a cui lavoriamo da circa sei anni – spiega l’architetto Marco Poletto – Una delle prime attivazioni importanti con PhotoSynthetica l’abbiamo sperimentata al Future Food District di Milan Expo 2015 dove l’Urban Algae Canopy integrava nella copertura la coltivazione di alghe. In quell’occasione avevamo iniziato lo sviluppo di questo sistema tecnologico: una membrana architettonica fotosintetica in grado di inserire delle colture vive di cianobatteri, microalghe che, tramite fotosintesi, assorbono le sostanze disciolte nell’aria e nell’acqua e le trasformano in biomassa”.

Dagli inquinanti alla biomassa

AirBubble è stato installato nello spazio pubblico adiacente al Copernicus Science Center (Centrum Nauki Kopernik). La struttura, cilindrica e realizzata in legno, è avvolta da una membrana in EFTE che controlla il microclima all’interno e che protegge i 52 reattori in vetro borosilicato che contengono 520 litri di colture vive di alghe verdi Chlorella sp in grado di filtrare un flusso di aria inquinata di 200 litri al minuto.

La membrana del tetto conico contribuisce al ricircolo dell’aria e alla ventilazione naturale per mantenere pulita l’area di gioco, che si configura così come una sorta di serra urbana per la coltivazione di microalghe.

AirBubble integra sensori per il rilevamento dell’inquinamento atmosferico urbano ed è collegato a una piattaforma di elaborazione dati in grado di confrontare in tempo reale le misurazioni effettuate e di evidenziare l’indice di qualità dell’aria per sei dei più importanti inquinanti. I rilevamenti relativi al mese di luglio 2021, hanno evidenziato una diminuzione di oltre l’85,6% delle concentrazioni di PM2.5 all’interno del parco giochi.

“L’idea alla base del progetto – dice l’architetto Poletto – è utilizzare la biotecnologia, una tecnologia biologica naturale, per catturare le sostanze che per noi sono inquinanti mentre sono fonti di nutrimento per i microrganismi che li utilizzano per replicarsi e creare nuove microcellule che poi si trasformano in biomassa. Il processo si rifà quindi al principio della circolarità urbana – spiega – La biomassa, infatti, ha un valore e ci sono già una serie di industrie, con cui stiamo collaborando, che la utilizzano per delle nuove filiere del cibo, delle biofibre e della bioplastica. Le applicazioni per ripensare alla città del futuro in una chiave di ecologie e circolarità sono quindi molte”.

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