MIA, ad Avella il Museo Immersivo e Archeologico
Quadri animati, proiezioni, personaggi narranti. Ad Avella, comune dell’avellinese nel cuore dell’Irpinia, prende vita il Museo Immersivo e Archeologico (MIA), nato per valorizzare la storia del territorio grazie alla tecnologia.
Allestito da ETT, il progetto è inserito nella piattaforma digitale Sistema Irpinia sviluppata da Almaviva e offrirà l’occasione di conoscere e ammirare sotto una nuova luce i tesori archeologici conservati nell’antica Abella, cittadina sannitica passata sotto il controllo degli antichi romani.
Realtà Virtuale e ricostruzioni 3D
Il percorso museale si snoderà attraverso nove sale e un’area educational che permetteranno ai visitatori di immergersi nell’antica vita quotidiana di Abella, dall’età del rame alla colonizzazione greca, fino all’epoca romana, scoprendo le diverse epoche di questa cittadina attraverso proiezioni, suggestioni grafiche, quadri parlanti e postazioni di realtà virtuale che racconteranno dettagliatamente, e con diversi linguaggi, la storia della città. Nel percorso troveranno spazio anche sezioni dedicate al pubblico non vedente e ipovedente, per un’esperienza culturale inclusiva, accessibile a tutti e multisensoriale, anche attraverso riproduzioni di reperti 3D collegate a file audio descrittivi pronti ad attivarsi al contatto con una speciale base di appoggio.
Percorso immersivo
Un percorso cronologico accompagnerà i visitatori alla scoperta dei protagonisti, dei luoghi e degli eventi delle varie epoche, attraverso il racconto di personaggi-attori-narratori in greenscreen come José María Álvarez de Toledo y Palafox Gonzaga o Camillo Benso Conte Di Cavour, Pio IX o la scrittrice e giornalista Matilde Serao, fondatrice anche del quotidiano Il Mattino. Esperienze di realtà virtuale permetteranno di rivivere la storia e conoscere nel dettaglio luoghi simbolici di Avella come la necropoli, l’anfiteatro e il castello.
Storia e promozione turistica
Le riprese realizzate da un drone permetteranno di esplorare dall’alto la cittadina come appare oggi, con immagini aeree del tutto inedite. “La tecnologia, può essere un ottimo elemento per supportare lo studio della storia, il MIA stesso ne sarà l’esempio più evidente nell’avellinese, ma utile anche per la valorizzazione di un patrimonio culturale – dice Giovanni Verreschi, Amministratore Delegato di ETT – Grazie ad essa possono essere portati alla luce aspetti finora sconosciuti, mettendo in connessione materie di studio come l’archeologia e la storia nel loro contesto geografico”.