Earth 300, in acqua nel 2025 la nave da ricerca più grande del mondo
300 metri di lunghezza, 22 laboratori, 160 scienziati di ogni disciplina e i più promettenti giovani del pianeta. Si chiama Earth 300 l’Ocean Explorer che salperà, anche grazie all’Italia, nel 2025, alla ricerca di soluzioni per contrastare il cambiamento climatico.
Un progetto da 800 milioni di euro, che vedrà confluire le più avanzate tecnologie in un microcosmo galleggiante che affronterà l’oceano per cercare risposte alle sfide più importanti del pianeta.
“Per affrontare la sfida strategica del cambiamento climatico, Earth 300 – spiega Giulio Ceppi, Head of Systems Design della Earth 300, nonché docente del Dipartimento di design al Politecnico di Milano – unirà scienza, tecnologia, avventura, esplorazione, educazione e perfino intrattenimento in un modo mai immaginato prima. La citizen science sarà la nostra chiave per arrivare a un futuro migliore: vogliamo generare lo strumento più innovativo ed efficace per progettare insieme la sopravvivenza degli Oceani e del pianeta”.
Un microcosmo galleggiante
Caratterizzata da una enorme sfera, posata sul lungo corpo galleggiante, Earth 300 avrà al suo interno 22 laboratori all’avanguardia per lavorare su altrettanti ambiti diversi: come sottolinea Ceppi, sarà “una piattaforma tecnologica estrema per la scienza, l’esplorazione e l’innovazione in mare che incorpora robotica, Iot, AI e Quantum Computing”.
La nave avrà uno speciale ponte di osservazione e un eliporto per esplorazioni aeree e per il trasporto da e per la nave quando necessario. Earth 300 incorporerà inoltre una flotta di navi sottomarine avanzate per lanciarsi in ricerche di profondità.
Non solo scienziati
A bordo saranno ospitati quattro diversi gruppi di persone: oltre all’equipaggio, 160 scienziati di ogni disciplina (dai biologi ai fisici teorici), una ventina di esperti, tra politici, industriali, giornalisti ma anche ingegneri e perfino artisti, altrettanti studenti e privati cittadini che, pagando il biglietto della propria “crociera”, contribuiranno a finanziare la ricerca e potranno partecipare quotidianamente alle discussioni con gli scienziati.
“Dobbiamo adottare un approccio sistemico e studiare il problema da molti punti di vista differenti – dice Giulio Ceppi – Questa nave da ricerca vuole essere uno strumento innovativo e deve rappresentare questo cambio di mentalità. Vorremmo che la comunità mondiale partecipasse, aiutandoci a creare il nostro mondo e a garantire la sopravvivenza dell’umanità per le generazioni a venire”.
Il progetto, dal punto di vista ingegneristico è già stato approvato. La nave verrà realizzata in un cantiere in Germania o Olanda e vedrà la collaborazione di altre società specializzate, anche italiane. “Stiamo parlando con AssoNautica per trovare i fornitori più adatti – spiega Ceppi. Intanto, tra le partnership attive, risultano già quelle con IBM, RINA, Triton Submarines ed EYOS Expeditions.
Zero emissioni
Earth 300 navigherà senza emissioni: per l’explorer sarà infatti utilizzata la nuova tecnologia MSR (Molten Salt Reactor) di Core Power, un’azienda britannica che ha brevettato un sistema per sfruttare l’energia nucleare “a zero emissioni” per il trasporto marittimo: “Abbiamo pensato al nesso futuro tra l’energia atomica avanzata e l’energia necessaria per produrre idrogeno e ammoniaca verdi – sottolinea Ceppi – In questo modo avremo energia sostenibile, a lungo termine e priva di emissioni, per produrre a bordo i combustibili sintetici di cui hanno bisogno i motori”.
Barbara Tangari