Embrace, il filtro per la protezione embolica che piace agli investitori
Un filtro di protezione embolica, cerebrale e sistemica per pazienti sottoposti a procedure TAVI (Transcatheter Aortic Valve Implant). Si chiama Embrace l’innovativo filtro full body prodotto da AorticLab.
Nel 2020, 190 mila pazienti in tutto il mondo sono stati sottoposti a procedura Tavi e nel 2027 si stima che ci saranno 390 mila casi. La procedura Tavi comporta un rischio intrinseco di ictus che può essere superiore al 2-4%. Embrace – spiegano i produttori – si adatta perfettamente alla parete aortica e rende tutte le procedure aortiche più sicure in termini di eventi avversi riducendo al minimo il rischio di danno cerebrale coprendo tutti e tre i rami principali dell’arco aortico e la circolazione sistemica.
Le prime procedure, concluse con successo, sono state eseguite presso il Policlinico di Monza, l’IRCCS Policlinico San Donato e l’IRCCS Ospedale San Raffaele a Milano, come reso noto dal consorzio di investimento Av-Venture composto da Italian Angels for Growth (Iag), Doorway e Club degli Investitori.
“L’innato spirito di innovazione che caratterizza il team di AorticLab – sottolinea Franco Osta CEO di AorticLab – ha reso possibile lo sviluppo dell’esclusiva tecnologia Catch & Flow, che combina materiali avanzati con un design unico e permette un filtraggio ottimale dei debris senza aumentare il gradiente della pressione sanguigna. Il dispositivo Embrace è il primo di una serie di soluzioni all’avanguardia progettate per aumentare la sicurezza dei pazienti ed espandere l’accesso effettivo al trattamento della stenosi della valvola aortica”.
Embrace garantisce una cattura più efficace dei detriti calcificati che potrebbero essere rilasciati durante le procedure percutanee di cardiologia strutturale e di Tavi.
“Sono davvero incoraggiato dalla nostra esperienza pilota con Embrace – dice Filippo Scalise del Policlinico di Monza – e credo che i benefici di questo nuovo filtro anti embolico abbiano il potenziale per proteggere meglio i pazienti dal rischio di ictus periprocedurale attraverso un dispositivo che fornisce una protezione sistemica completa”.
“Sono favorevolmente impressionato – afferma anche Federico De Marco dell’Irccs Policlinico San Donato – dalla complessiva facilità di utilizzo del filtro Embrace; il dispositivo è stato dispiegato in modo sicuro e posizionato e recuperato rapidamente, aggiungendo un tempo trascurabile alla procedura. Non è necessario alcun accesso femorale aggiuntivo grazie al pigtail 5Fr integrato nel sistema di rilascio del dispositivo”.
“Anche se sono stati raggiunti miglioramenti significativi – sottolinea Matteo Montorfano dell’Irccs Ospedale San Raffaele – nei tassi di mortalità e morbilità durante le procedure Tavi, il rischio di ictus e altre lesioni neurologiche non è cambiato e rappresenta ancora un rischio non trascurabile per qualsiasi paziente Tavi e una potenziale complicanza procedurale per i medici curanti. I nostri pazienti meritano i più alti standard di assistenza e sono molto lieto che possano beneficiare delle soluzioni tecniche più recenti e avanzate concepite e sviluppate per migliorare la sicurezza e la protezione dei pazienti”.
Con l’ultimo round di finanziamento concluso nel mese di maggio, con sottoscrizioni pari a 1,4 milioni, Aorticlab, tra grant, finanziamenti ed equity, ha raccolto complessivamente oltre 13 milioni di euro, che consentiranno il raggiungimento di importanti milestone cliniche e regolatorie già entro l’inizio del 2022.
“Siamo particolarmente lieti dei risultati di questi test clinici che evidenziano la validità della tecnologia e premiano gli sforzi del team di Aorticlab – dice Antonella Grassigli, Ceo di Doorway – Come società benefit mettiamo al centro del nostro processo di selezione delle startup la rispondenza a criteri Esg perché riteniamo che conferire valore alla società, in particolare con lo sviluppo di nuove tecnologie mediche, produca valore anche per gli investitori. I progressi di Aorticlab dimostrano la validità di questa scelta e ci auguriamo che queste innovazioni possano presto diventare di uso quotidiano nella pratica medica”.