Life Sciences

Vi presento TOMMI, esperienza VR per il supporto dei bambini in ospedale

Sottoporsi a procedure mediche e ospedalizzazione è spesso una fonte significativa di esperienze stressanti per i pazienti pediatrici come ansia, dolore, isolamento sociale e incertezza. La struttura ospedaliera finisce per riscrivere radicalmente la vita dei bambini, rimuovendo dalla loro routine quotidiana metodi e approcci che utilizzano per far fronte a rischi, paure ed eventi spiacevoli. Questi aspetti hanno un impatto negativo sulla qualità dell’esperienza terapeutica dei pazienti a breve termine e aumentano anche la probabilità di sviluppare ulteriori complicazioni a lungo termine. Inoltre innescano comportamenti di evitamento del paziente nei confronti della terapia e del personale medico, con conseguenti potenziali ritardi nella routine lavorativa ospedaliera.

Negli ultimi anni, la rapida evoluzione delle tecnologie digitali ha aggiunto nuovi strumenti utili per migliorare la loro esperienza terapeutica. Tra queste, le tecnologie immersive, come la realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR), sono in grado di fornire un elevato livello di distrazione, coinvolgimento e dinamiche di narrazione con un impatto positivo sulla vita dei pazienti in ospedale.

Dal 2017, con Softcare Studios abbiamo deciso di aiutare i pazienti ad accedere a questo potenziale, sviluppando esperienze di realtà virtuale progettate intorno alle loro condizioni e necessità. Abbiamo iniziato concentrandoci sulla comunità più fragile e vulnerabile di pazienti, i bambini, con l’obiettivo di aiutarli ad affrontare meglio le sfide di ambiti terapeutici critici come l’oncologia, l’odontoiatria e l’ortopedia. Abbiamo così sviluppato TOMMI, un’esperienza di gioco in realtà virtuale fornita come strumento non farmacologico e non invasivo per la gestione dello stress nei bambini sottoposti a test e trattamenti medici stressanti. In collaborazione con medici e psicologi, abbiamo progettato TOMMI per aiutare i bambini ad affrontare l’esperienza ospedaliera attraverso l’impatto liberatorio del gioco e la distrazione fornita dall’immersione nella realtà virtuale. Lo scenario è stato costruito considerando le vulnerabilità sensoriali e motorie dei pazienti durante la terapia, con l’obiettivo di promuovere i loro punti di forza, facilitare la distrazione dall’ansia e dal dolore senza influire sulla normale routine medica. Si compone di 4 attività di gioco ambientate su un’isola fantastica ed esplorate dal bambino attraverso un libro ed una bacchetta magici, fornendo una serie di meccaniche di gioco utili a coprire la varietà delle condizioni del paziente durante il suo percorso.

TOMMI è stato introdotto in 8 ospedali pediatrici fino ad ora, principalmente in Italia. Sta aiutando le associazioni e le fondazioni pediatriche ad estendere i loro interventi volti a migliorare la qualità della vita dei pazienti negli ospedali, supportando i bambini sia nelle procedure di day hospital che durante la degenza a lungo termine. I primi studi osservazionali pilota che abbiamo condotto a Torino presso il Regina Margherita insieme all’associazione DEAR Onlus, ed a Taranto presso l’ospedale SS. Annunziata insieme all’Associazione Stella Marina e LWB Project hanno evidenziato un miglioramento dell’atteggiamento positivo dei pazienti verso i trattamenti medici e la collaborazione con il personale medico, facilitando la loro gestione sia da parte dei loro caregiver che del personale sanitario. A causa della pandemia di Covid-19, il nostro studio monocentrico randomizzato controllato, in corso presso l’ospedale San Gerardo di Monza in collaborazione con il Comitato Maria Letizia Verga, ha registrato alcuni ritardi ma adesso stiamo finalmente ripartendo. Tuttavia, dati preliminari su pazienti pediatrici sottoposti a esami del sangue nel reparto di oncoematologia suggeriscono una riduzione della percezione del dolore del 38% grazie all’utilizzo di TOMMI durante il test. Al di là della distrazione fornita dallo strumento immersivo, è interessante notare che TOMMI è emerso anche come una piattaforma utile per promuovere la qualità della comunicazione tra i bambini, i loro caregiver e persino gli operatori sanitari.

La realtà virtuale ci aiuta ad affrontare la salute dei pazienti in modo olistico, supportando i loro bisogni mentali, emotivi e sociali a emergere come aspetti misurabili e prioritari nel percorso di guarigione. Per lo più, ciò che abbiamo imparato con TOMMI è che fornire una soluzione di realtà virtuale consente anche agli operatori di avviare un dialogo con le esigenze e le aspettative personali del paziente che spesso scompaiono dietro la fretta dei trattamenti medici, aiutando a mappare e migliorare i processi clinici con conseguente valore per tutti i protagonisti della terapia.

Tuttavia, la VR non dovrebbe essere percepita attraverso il concetto di pillola digitale quanto come un processo digitale. TOMMI e VR come strumenti di salute digitale sono strettamente legati all’atteggiamento del paziente e gli operatori sanitari sono in grado di accedere al suo potenziale nella misura in cui lo integrano correttamente con le operazioni ospedaliere in corso. Il tempo che precede e segue una sessione di TOMMI merita attenzione, e la formazione degli operatori e il supporto del paziente giocano un ruolo chiave nel migliorare questi momenti.

L’isolamento sociale in ambito ospedaliero non deriva solo dai confini fisici dell’ambiente, ma anche dal disagio che si verifica a livello relazionale tra i bambini, i loro caregiver e il personale medico. Essere pazienti, caregiver e operatori sanitari sono ruoli imposti e richiesti dal contesto, ma questo spesso limita le persone ad andare oltre questo quadro sociale e sono in grado di compromettere potenzialmente la coesione sociale e la comunicazione, che giocano un ruolo chiave nella motivazione e nell’atteggiamento dei bambini (e nei loro caregiver). Con TOMMI siamo pronti a contribuire per promuovere una migliore qualità di vita dei giovani pazienti e delle loro famiglie durante la terapia, e nuovi ospedali stanno per introdurre il progetto nei loro reparti pediatrici per realizzare questa missione.

Valentino Megale

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