Adam’s Hand, la mano bionica che riconosce gli oggetti
Trasformare la disabilità in nuove possibilità. E questo l’obiettivo dichiarato di BionIT Labs, startup innovativa costituita nel febbraio 2018, impegnata nello sviluppo di protesi di ultima generazione che coniugano tecnologie informatiche e bionica.
Ne fanno parte 13 professionisti altamente qualificati, fra cui ingegneri biomedici, meccanici, elettronici ed informatici, grafici, consulenti legali ed esperti di finanza e business, che contano complessivamente oltre 50 anni di esperienza e che hanno investito personalmente nel progetto 50mila euro, prima di ottenere il supporto di numerosi partner industriali e scientifici.
Il primo dispositivo in fase di sviluppo di BionIT Labs si chiama Adam’s Hand ed è una mano bionica completamente adattiva, basata su una tecnologia rivoluzionaria, che utilizza un solo motore (invece dei 5-6 generalmente utilizzati da altri competitors) per muovere tutte le dita, facendo in modo che queste si adattino automaticamente a forma e dimensioni degli oggetti impugnati: un meccanismo brevettato in Italia ed in fase di brevetto in Europa, USA, Cina e India, che rende l’utilizzo della protesi estremamente semplice.
Digitare, utilizzare un word processor, aprire una porta ruotando un pomello, legare i lacci delle scarpe, usare un cucchiaio o una forchetta, bere da un bicchiere. Sono alcune delle attività rese nuovamente possibili da Adam’s Hand.
L’utilizzo di un singolo motore rende inoltre il dispositivo più leggero, più compatto e meno rumoroso rispetto ad altri attualmente in commercio. Anche il costo risulta più contenuto.
Futuristica e funzionale
Il meccanismo interno e i giunti delle dita sono realizzati in alluminio aeronautico, mentre le falangi sono stampate in 3D utilizzando tecnopolimeri avanzati ad elevata resistenza che permettono di personalizzare le dimensioni e di mantenere il peso più basso possibile, senza compromettere l’integrità strutturale. Un guanto estetico ad elevata durata permette di migliorare ulteriormente l’aspetto del dispositivo.
Il design modulare è stato pensato per consentire a tecnici ortopedici di riparare il dispositivo autonomamente, senza la necessità di inviarlo in casa madre, come invece avviene con tutti gli altri poli-articolati attualmente presenti sul mercato, riducendo in questo modo costi e tempi di attesa.
Il team multidisciplinare di BionIT Labs ha già vinto numerosi startup contest e premi, tra cui il prestigioso Seal of Excellence, conferito dalla Commissione Europea per il bando SME Instrument, fase I. Inoltre, nel marzo 2019 G-Factor, l’incubatore/acceleratore di Fondazione Golinelli ha investito 90mila euro nel progetto, acquisendo quote di BionIT Labs.