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Status degli insegnanti, Italia al terzultimo posto

Al 33° posto su 35 nel Global Teacher Status Index 2018, l’Italia è il paese europeo in cui gli insegnanti sono meno considerati e rispettati. Solo Israele e Brasile si collocano più in basso.

I dati sono quelli del rapporto pubblicato dalla Varkey Foundation, un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro che opera nel campo dell’istruzione. Si basano su un approfondito sondaggio d’opinione e sull’analisi condotta dal professor Peter Dolton e dall’Istituto nazionale di ricerca economica e sociale su oltre 35.000 adulti di età compresa tra i 16 e i 64 anni e oltre 5.500 ulteriori insegnanti in servizio in 35 paesi. Il Global Teacher Status Index (GTSI) 2018 è lo studio più completo sul rispetto degli insegnanti di tutto il mondo. Rappresenta il seguito e l’approfondimento del primo GTSI, la fonte d’ispirazione del Global Teacher Prize, che nel 2013 aveva coinvolto 21 paesi.

Solo il 16% degli italiani intervistati ritiene che gli alunni rispettino i propri insegnanti. Si tratta del sesto dato più basso e del più basso in assoluto tra le grandi economie europee; questo colloca l’Italia molto più indietro rispetto alla Cina, dove l’81% degli intervistati ritiene che gli alunni rispettino i propri insegnanti. Gli italiani credono che il rispetto degli alunni per gli insegnanti sia diminuito dal 2013. Cinque anni fa, il 20% degli italiani intervistati affermava che gli alunni rispettavano i loro insegnanti, in confronto all’attuale 16%.

Ciononostante, quasi un italiano su tre (il 31%) spingerebbe il proprio figlio a diventare insegnante. Questa rappresenta la seconda percentuale più alta tra le maggiori economie dell’UE dopo la Spagna (39%), con un aumento rispetto al 2013, anno in cui la stessa si fermava al 28%. In confronto, più della metà (54%) degli indiani incoraggerebbe i propri figli a diventare insegnanti, ottenendo la percentuale più alta tra tutti i paesi intervistati. Il paese in cui si ottiene il punteggio più basso in merito è la Russia (6%).

La metà (il 50%) degli italiani ritiene che gli insegnanti dovrebbero essere pagati in base ai risultati dei loro alunni, mentre quelli contrari all’idea sono poco più di un quarto (26%). Tuttavia, il sostegno alla remunerazione legata ai risultati è notevolmente diminuito in Italia dal 2013, quando circa i due terzi degli intervistati (il 67%) si dichiaravano favorevoli.

Meno di tre italiani su 10 (il 29%) considerano istintivamente gli insegnanti come rispettati, collocando il Paese al sesto posto dal basso tra tutti quelli presi in esame.

La maggior parte degli italiani intervistati (il 21%) ha dichiarato che la professione più simile a quella degli insegnanti è quella degli assistenti sociali, allineando l’Italia alla maggior parte dei paesi intervistati, 18 dei quali hanno la stessa percezione. Solo tre paesi (Cina, Russia e Malesia) percepiscono gli insegnanti più simili ai medici. Tuttavia, quella del medico rappresenta la seconda scelta in ordine di popolarità tra gli italiani, ottenendo il 14%, ovvero più di qualsiasi altro paese europeo. Il punto di vista degli italiani sulla professione più simile a quella degli insegnanti non è cambiato rispetto al 2013.

“Questo indice fornisce finalmente una prova accademica a qualcosa che abbiamo sempre saputo istintivamente: il legame tra lo status degli insegnanti nella società e il rendimento dei bambini a scuola – ha dichiarato Sunny Varkey, fondatore della Varkey Foundation – Ora possiamo affermare senza ombra di dubbio che il rispetto degli insegnanti non è solo un importante dovere morale, ma è essenziale per i risultati scolastici di un paese.
Quando cinque anni fa abbiamo realizzato il Global Teacher Status Index, il peso delle prove che rivelavano il basso status degli insegnanti in tutto il mondo ci ha fatto allarmare. È stato questo che ci ha spinto a creare il Global Teacher Prize, che mette in luce lo straordinario lavoro che gli insegnanti svolgono in tutto il mondo.
È incoraggiante vedere che dal primo Global Teacher Status Index si è verificato un modesto miglioramento dello status degli insegnanti a livello globale. Ma c’è ancora una montagna da scalare prima che agli insegnanti di tutto il mondo venga riconosciuto il rispetto che meritano. Dopo tutto, hanno la responsabilità di plasmare il futuro”.

“Il Global Teacher Status Index 2018 va oltre gli stereotipi per fornirci un quadro dettagliato dello status degli insegnanti in tutto il mondo – spiega il professor Peter Dolton, direttore di ricerca presso l’Istituto nazionale di ricerca economica e sociale del Regno Unito – Da quando abbiamo misurato lo status degli insegnanti cinque anni fa, nella maggior parte dei paesi intervistati lo stesso ha registrato un aumento. Anche la fiducia del pubblico nel proprio sistema educativo è aumentata.

Ma l’insegnamento rimane una professione di fascia media in molti paesi e persistono forti differenze. Ancora una volta abbiamo visto che gli insegnanti godono di uno status molto più alto nei paesi asiatici rispetto all’occidente. E ancora una volta abbiamo visto che lo status più basso si ottiene in Sud America.

I legislatori vorranno sapere che nella stragrande maggioranza dei paesi gli insegnanti lavorano molte più ore di quanto il pubblico pensi, e sono pagati meno di quanto il pubblico ritenga opportuno. Allo stesso tempo, si è registrato un drastico calo del sostegno alla retribuzione degli insegnanti in relazione al rendimento. Questi approfondimenti sugli atteggiamenti del pubblico e il collegamento che la relazione traccia tra lo status degli insegnanti e i risultati scolastici rendono l’indice del 2018 una lettura necessaria nei ministeri dell’istruzione (e non solo) di tutto il mondo”.​

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