Remidi T8, il guanto che trasforma tutto in musica
Una spiaggia, un manto di stelle, un falò e… “una chitarra” direte voi. Una volta. Ora non più. E’ giunto il tempo della rivincita dei pianisti sui simpatizzanti delle sei corde, finora re incontrastati delle feste improvvisate, agevolati nell’acquisizione di popolarità dalla difficile “messa in spalla” di un seppur ‘verticale’ pianoforte.
Ma, udite udite, i tempi sono cambiati. E se prima la chitarra era lo strumento più facile da trasportare, ora “Specchio, specchio delle mie brame…al mondo c’è uno strumento più trasportabile di te…” Un indizio? Cinque dita, un palmo… Fuochino… Va bene, ancora uno… un bracciale hi-tech da indossare al polso… Ok, ve lo dico.
Si chiama Remidi T8 ed è un guanto che, come il mitico Re Mida a cui fa riferimento il suo nome, trasforma tutto ciò che tocca…non in oro ma in musica.
Come funziona
Ideato dai giovani ingegneri torinesi Andrea Baldereschi e Andrea Bulgarelli, con Alberto Forneris e Marco Casolati, Remidi T8 permette di combinare i movimenti della mano con la riproduzione di suoni, musica ed effetti. Nel guanto sono incorporati otto sensori sensibili alla pressione: cinque in corrispondenza dei polpastrelli, tre in corrispondenza del palmo della mano. I sensori possono essere assegnati a note, accordi o campioni utilizzando un qualsiasi programma di audio-editing o con l’apposita app per PC, smartphone e tablet via bluetooth o wi-fi. Un bracciale connesso al guanto funziona da cervello: riconosce le rotazioni del polso, modulando il suono o attivando effetti precedentemente configurati dall’utente, come il riverbero, l’eco, il tono o la temperatura; raccoglie e trasforma i dati inviati dai polpastrelli, consentendo di comporre melodie semplicemente picchiettando con le dita su qualsiasi superficie.
Remidi T8 è già in pre-order sul sito degli sviluppatori. L’uscita ufficiale è prevista per i primi mesi del 2017 e già nell’aria si sentono le prime vibrazioni…Tremate, chitarre, tremate…
Carola Tangari