L’innovazione nel settore Moda parte dai giovani a scuola
Aprire nuovi orizzonti nel campo lavorativo parte anche dalle scuole. Un esempio di innovazione didattica collegata alle future professioni è l’apertura, all’interno delle superiori, di alcune sezioni tecnologiche nel settore Moda.
Da quest’anno anche l’Istituto di Istruzione Superiore “Giosuè Carducci” di Roma è l’esempio di apertura verso nuove categorie di settori tecnologici. L’aspetto innovativo di questa proposta formativa: far acquisire, al termine dei cinque anni di studio, le competenze nei settori: tessile, abbigliamento, calzature, accessori e moda. A capo della sala regia di una scuola dal tratto innovativo, Paola Senesi, esempio che “volere è potere”, dimostrazione che si può “essere e fare” il Dirigente Scolastico a 27 anni. Un esempio di sfida, un banco di prova dove concentrare esperienze ed energie, come dice lei: “per poter inventare ogni giorno se stessi per una crescita continua personale e per la comunità scolastica”.
Una Dirigente al passo con i tempi cosa deve saper fare e come deve “essere” con i ragazzi e i docenti?
«Non c’è una particolare regola da seguire. Mantenendo i piedi ben puntati a terra – e nel presente – occorre, a parer mio, assaporare il futuro coltivandone gli aspetti innovativi e di rinnovamento senza dimenticare quel che di positivo la tradizione – e il passato – ci ha dato. E’ importante, secondo me, non perdere di vista il quadro di insieme, particolarmente nella realtà così mutevole in cui viviamo, nel tentativo di fornire alle persone che fanno parte della comunità scolastica spunti di riflessione e punti di orientamento. Senza dubbio ognuno può ben contribuire alla costruzione di contesti stimolanti ed educativi, se posto nelle condizioni di esprimersi responsabilmente e sinergicamente».
Come è nata l’idea della sezione moda te e quali sono gli aspetti innovativi?
«Nel contesto di un opportuno ampliamento dell’offerta formativa, si è posta attenzione a settori innovativi che consentono da un lato una formazione integrale della persona, con gli insegnamenti di base comuni a tutti i corsi di studio, dall’altro un’apertura ad ambiti specialistici, potenzialmente in grado di assicurare un futuro professionale ai discenti. Allestiremo laboratori per grafica, comunicazione e marketing. Stiamo mettendo in campo un progetto di ampio respiro per ľalternanza scuola – lavoro anche tramite attività di impresa formativa simulata per fare alternanza scuola lavoro stimolando nei nostri studenti la creatività, la progettualità e la capacità di realizzare quanto ideato. Non solo la sezione moda ma anche tutte le classi del triennio dei vari corsi di studio presenti nel nostro Istituto svolgeranno projectwork, sfruttando tutte le opportunità e potenzialità offerte dal digitale ».
La sua scuola sarà una delle prime a presentare il settore tecnologico per la moda come vive il territorio questa proposta?
«Scoprire prospettive e sviluppi all’interno di percorsi e corsi di studi, è qualcosa di veramente innovativo e dalle potenzialità interessanti. Ci proponiamo di avviare percorsi e sinergie con il territorio, nell’ottica di una collaborazione costruttiva a vantaggio delle nostre studentesse e dei nostri studenti».
Innovazione uguale ad ampliamento di prospettive, apertura al nuovo unendo il passato al futuro passando dal presente da vivere e far vivere con esperienze fruttuose dal punto di vista formativo/educativo per i ragazzi che possono brevettare le loro attitudine e rendersi autonomi nell’approccio lavorativo in modo creativo e critico. Una scuola/palestra come il “Giosué Carducci” è il giusto ambiente per una crescita consapevole, l’approccio propositivo che cattura l’attenzione di ragazzi e genitori, il trampolino di lancio dove investire sulle proprie competenze trasversali specifiche: ideative-creative, progettuali, produttive e di marketing e sviluppare capacità manageriali all’interno dell’area sistema-moda.
Il Made in Italy all’avanguardia, seguendo il ritmo del cambiamento sociale, partendo dalle giovani generazioni. La Scuola diventa davvero fonte infinita – e preziosa – di conoscenza ed esperienza per il bene comune per una società in “crescita”.