Stampa 3D, il mondo fatto a strati
Dal food alla robotica, dall’ingegneria medica all’edilizia, dal tessile all’aerospaziale. Nessun limite alle possibili applicazioni, se non quello della vostra immaginazione.
Stiamo parlando della stampa 3D: tecnologia di ultima generazione che consente la creazione di oggetti tridimensionali a partire da un modello digitale.
Avete presente i vecchi film di fantascienza in cui parti del corpo umano venivano magicamente ricostruite all’interno di una scatola collegata a un computer? Ecco, quella scatola oggi si chiama stampante 3D.
Se avete sempre sognato di costruire da voi la bici dei vostri sogni, se avete in mente il prototipo di un oggetto che – ne siete certi – cambierà il mondo, o siete semplicemente a caccia di idee per un nuovo business, prendete carta e penna, mettetevi comodi e leggete qui.
Come funziona
Il primo brevetto risale alla seconda metà degli anni 80, depositato a nome dell’ingegnere statunitense Chuck Hull: visione futuristica, costi proibitivi e conseguente impiego riservato alle realtà più ricche e potenti. Da allora però le cose sono cambiate. Il brevetto è scaduto, la tecnologia si è evoluta e i costi sono scesi considerevolmente, rendendo le stampanti 3D economicamente accessibili anche ai privati cittadini.
Ne esistono diverse tipologie. Le più diffuse prevedono un procedimento di tipo additivo: l’oggetto, disegnato solitamente in CAD, viene creato uno strato alla volta, attraverso la sovrapposizione di polveri o filamenti plastici, metallici o di altra natura, progressivamente riscaldati e depositati fino al completamento verticale del progetto.
Impieghi
La curiosità nei confronti della nuova tecnologia ha ispirato professionisti dei settori più vari. E così, accanto a modelli e prototipi, ecco spuntare oggetti di design, attrezzature sportive, calzature, gioielli, salse e cibi solidi stampati in 3D.
Villa Asserbo, in Danimarca, è la prima abitazione ecosostenibile realizzata con la nuova tecnologia. Aziende online già offrono snowboard personalizzati e macchine in grado di riprodurre qualsiasi forma con strati sovrapposti di cioccolata. E mentre in Olanda la stilista Iris Van Herpen presenta la sua collezione di abiti stampati in 3D, in Italia arrivano cartucce di acqua e semola di grano duro per creare pasta personalizzata.
Presto nello spazio
La stampa 3D ha conquistato anche il campo medico e le agenzie spaziali, come l’Esa (Agenzia Spaziale Europea) che sta testando la costruzione di componenti satellitari attraverso la nuova tecnologia, e la Nasa che sta pensando al suo utilizzo per la costruzione di abitazioni su altri pianeti. Una vera e propria rivoluzione, le cui conseguenze a lungo termine sono difficili da prevedere. «La tecnologia sta arrivando, ed è probabile che sovverta ogni campo che tocchi» scriveva The Economist il 10 febbraio del 2011. E tutto era solo all’inizio.
Carola Tangari
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